16.9.09

Alunni e stereotipi

Chi non ha mai avuto in classe
il secchione, l'interessato, il lecchino,
lo scansafatiche, il chiacchierone?

E così quest'anno,
dando il buongiorno alla mia nuova classe,
mi è saltato subito all'occhio
il ruolo che ognuno aveva scelto per sè.
Al primo banco la secchiona
con la mano sempre alzata,
alla sua destra la compiacente
che asserisce a tutto quello che dico,
più in là il nullafacente
che mi guarda con curiosità e sfida,
poi il chiacchierone che fa mille domande
e non ascolta le risposte.

Sorrido e faccio finta di stare al gioco.

Miei cari, siete voi che vi siete calati
nello stereotipo rassicurante
sperando che così nessuno
vi venga a chiedere chi siete davvero.

Ma vi è andata male.

Perchè quando ti guardo negli occhi,
mia cara E.
lo stereotipo da secchiona si scioglie
nella luce del tuo volto
e trapela la tua insicurezza.
Così, spogliata del ruolo che vorresti,
io intravedo la tua
meravigliosa unicità
che frantuma qualunque possibile
riduzione stereotipata.

L'unicità di ognuno di voi,
disintegra ogni possibile stereotipo.

25.6.09

Fine

Corridoi vuoti,
nell'aria un senso di compiuto,
è l'ultima plenaria dopo gli esami:
tutte le pagelle sono state compilate
tutte le prove firmate
tutti i tabelloni son pronti per essere affissi.
I volti dei colleghi, stanchi ma soddisfatti,
quasi si tocca quel velo di tristezza
perchè l'abitudine di vedersi ogni mattina
da domani verrà interrotta.
Come ogni fine, si porta dietro un pizzico di malinconia.
Molti si ritroveranno il prossimo anno,
io no...
La nuova legge riduce le cattedre di lettere
il prossimo anno sarò altrove.
Per me il saluto ai corridoi, alle aule,
al raggio di sole che attraversa la mia finestra
è un addio.
Mi scopro invasa da una tristezza che mi coglie di sorpresa.
In sala professori un brindisi improvvisato, allegria e risate
il velo di indifferenza, tensione, contrasto,
che ha accompagnato quest'anno, si squarcia.
Liberi dagli esami anche i prof scordano i motivi d' incomprensione,
nessuno ha più voglia di ribadire le proprie opinioni,
le vacanze mettono d'accordo tutti
e per la prima volta sembra davvero una famiglia.
Mi colgono impreparata gli abbracci e i commenti lusinghieri
gli occhi lucidi e le parole che salgono dal cuore:
"continua così, sei un'ottima insegnante",
"grazie, è stato davvero bello averti incontrato"...
Cuori che hanno impiegato un anno intero ad aprirsi
anime che si mostrano davvero solo alla fine
meglio tardi...
lacrima
e sorriso

16.5.09

Alunni

Ilgigantebuono piange
piange dentro perchè fuori ha la sua solita faccia
che sembre assente
ilgigantebuono fa finta di essere stupido
perchè la sua intelligenza non è di quelle che contano a scuola
lui capisce le persone, sente le emozioni dei compagni
fa da parafulmine, fa ridere, alleggerisce l'atmosfera,
si mette dalla parte di quelli in difficoltà
e si prende le beffe di quelli che seguono il gregge.
Lascia che una compagna gli scarabocchi il braccio
che uno lo prenda a pugni
che un altro gli nasconda le cose...
lui sorride e sta zitto e mette la maschera da tonto
perchè sa che se parlasse ferirebbe la sciocchina
o farebbe male al suo compagno, perchè non sa dosare la forza.
E quando vuole parlare ilgigantebuono si vergogna
perchè ha paura che lo prendano in giro,
che lo prendano per scemo,
così il più delle volte sta zitto
ma glielo leggi negli occhi
che il suo cuore è a fior di pelle.
Fa tutto questo per essere accettato,
perchè l'affetto dei suoi compagni è aria per lui
e non si accorge che già lo amano
e non perchè li fa ridere
ma perchè tutti pecepiscono che da lui emana
una rassicurante aura di comprensione.
Ilgigantebuono soffre
perchè scambia per debolezza il suo rossore,
le emozioni che non controlla
il suo profondo bisogno di amici
Ilgigantebuono non sa di essere un'anima bella e rara
e quando per la prima volta parla
scopre di aver cose belle da dire
scopre che può essere amato anche mostrandosi per quello che è,
ma con un adulto è facile...
chissà se troverà il coraggio
di mostrarsi ai compagni,
di farsi vedere davvero
accettando tutta la sua meravigliosa fragilità...
gigantebuono, cosa posso fare?

14.4.09

Insegnanti

Gli insegnanti vedono.
Vedono quello che i ragazzi sono e quello che fanno finta di essere
vedono la loro fatica e la loro pigrizia
vedono il loro coraggio e la loro furbizia
le bugie e i sotterfugi
il loro estremo senso di giustizia che commuove
e che applicano sempre agli adulti, quasi mai a loro stessi.
Ma sopratutto vedono
la bellezza nascosta, il talento, l'unicità
di ogni singolo ragazzo
e giorno dopo giorno questa cercano di tirare fuori
anche quando è sepolta sotto strati di convenienza.
"Ma non vedi quanto di bello c'è in te?
Quante cose potresti realizzare se solo volessi?"
lo dico a una ragazza in lacrime dopo l'ennesimo 4
mi guarda disperata "no"
"Io sì"
non mi crede
ma non mi arrendo.
Io vi vedo, proiettati in un futuro possibile
meglio di quanto voi riusciate a vedere voi stessi
e questo dovrebbero fare gli insegnanti
vedere le infinite possibilità dei propri alunni
e credere fino in fondo che ognuno possa realizzarle.

26.3.09

25.3.09

Semaforo rosso

In autobus, un'ora di tragitto dopo una giornata massacrante
vorresti solo teletrasportarti a casa, umore altamente irritabile
l'ennesimo semaforo diventa giallo davanti a te
speri che l'autista acceleri per passare ugualmente
invece rallenta serafico,
tanto lui ha tutto il tempo del mondo
dentro di te lo mandi allegramente a quel paese.
Poi guardi il semaforo
prima uno sguardo scocciato e distratto
poi l'occhio dubbioso torna indietro
guardi meglio,
sì, è proprio...
il rosso ha la forma di un cuore
lettere nere sul fondo giallo del palo
"stop and love"
Sorrido
scatta il verde
troppo presto...
conservo l'animo sorridente
grazie a un semaforo rosso.